Chico Mendes

Chi l’ha scelto e perché: Fridays for Future Bergamo per parlare di ambientalismo in sud america e per affrontare la contraddizione tra lavoro e ambiente mostrando la necessaria interconnessione tra la lotta ambientale e lotta per i diritti dei lavoratori.

Biografia: 
All’inizio pensai che stavo combattendo per salvare gli alberi della gomma, poi ho pensato che stavo combattendo per salvare la foresta pluviale dell’Amazzonia. Ora capisco che sto lottando per l’umanità.

Raccoglitore di caucciù, attivista, sindacalista e ambientalista brasiliano. Francisco Alves Mendes Filho detto Chico Mendes è nato il 15 dicembre 1944 a Xapuri nello stato brasiliano dell’Acre, era un Seringueiro, un raccoglitore di caucciù, e si avvicinò fin da giovane al movimento socialista dei contadini che lottavano per turni meno massacranti, a maggiori rivendicazioni sindacali e per la protezione del polmone verde del Brasile. Nel 1975 divenne Segretario generale del Sindacato dei lavoratori rurali di Brasileia, si battè contro il disboscamento della foresta amazzonica organizzando gli empates, metodo di lotta non violenta che consisteva nel circondare l’area da disboscare per impedirne l’accesso

Nel 1979 viene eletto presidente del consiglio comunale a Xapuri, trasformando il consiglio in un’assemblea permanente a cui partecipano tutte le componenti politiche, sociali e religiose della città. Quando iniziano le repressioni violente degli empates, anche Mendes viene arrestato e torturato. Nel 1980 partecipa alla fondazione del Partido dos Trabalhadores, il Partito dei Lavoratori, nuova formazione politica che raccoglieva la grande maggioranza dei lavoratori rurali.

Nel 1985 guidò il primo congresso nazionale dei seringueiros, durante i quale fu creato il Consiglio nazionale dei Seingueiros, un soggetto politico e sindacale che riuscì a portare al’attenzione internazionale le rivendicazioni di Mendes, dei contadini e degli Indios dell’Amazzonia. Nel 1987, guidando una delegazione delle Nazioni Unite, denunciò al mondo intero gli interessi delle grandi compagnie finanziarie americane, che promuovevano un disboscamento selvaggio, causando irrimediabili danni ecologici all’ecosistema, una cronica disoccupazione e perdita di lavoro per i seringueiros, gli estrattori di caucciù, ed un esodo forzato degli Indios della foresta.

Nel 1988 lavorò alla creazione di una riserva estrattiva di caucciù nel latifondo di Cachoeira, espropriato dallo stato alla potente famiglia Alves Da Silva, che l’aveva illegalmente tolta a dei contadini. Il 22 dicembre 1988, mentre stava rientrando nella sua abitazione, venne ucciso da due rancheros. Per l’omicidio, nel dicembre 1990, vennero condannati il proprietario terriero Darly Alves da Silva e suo figlio Darcy, rispettivamente mandante ed esecutore del delitto.

Chico Mendes fondeva nel suo operato la lotta sindacale, il riformismo agrario e la difesa partigiana e pacifista della foresta. Dopo la sua morte, molti attivisti ne hanno raccolto l’eredità morale. Chico Mendes è diventato un simbolo di tutte le lotte combattute per la conservazione delle risorse naturali e per uno sviluppo sostenibile, alternativo rispetto agli squilibri fra Nord e Sud del mondo.