Frantz Fanon

Chi l’ha scelto e perché: è stato scelto dai componenti del gruppo black lives matter Bergamo. Il nostro collettivo mira a decostruzione pregiudizi e stereotipi razzisti, offrire una narrazione decolonizzata e intersezionale, dare voce alle persone razzializzate e mettere in luce quelle che sono le conseguenze legate al razzismo. Una delle conseguenze è l’interiorizzazione del razzismo, un meccanismo di difesa che crea delle fratture dell’IO interiore e Fanon ne parla in maniera approfondita da un punto di vista psichiatrico. 

Biografia: Frantz Fanon nasce il 20 luglio 1925 in Martinica (ex colonia francese). Egli fu uno psichiatra, antropologo, filosofo e saggista francese. L’appartenenza della sua famiglia alla piccola borghesia, gli permise di frequentare il liceo Victor Schœlcher, una scuola per soli neri. Dopo aver preso parte alla Seconda guerra mondiale combattendo con la Resistenza britannica prima, con quella francese poi, si iscrive alla facoltà di medicina, a Lione, dove si laureò nel ‘51. Mori di leucemia il 6 dicembre 1961 nel Maryland. Divenuto famoso negli anni ’60 come teorico dei movimenti di liberazione, Frantz Fanon è stato un attento studioso dei meccanismi di alienazione mentale e culturale caratteristici della “situazione coloniale”. I suoi scritti scrutano le zone grigie del contesto coloniale, le ambivalenze dei colonizzati, il duplice narcisismo dei bianchi come dei neri, la riproduzione degli stereotipi razzisti nei luoghi stessi della cura. Alle sue opere si riconducono, accanto alla critica della psichiatria coloniale, le origini di una etnopsichiatria autenticamente autoriflessiva: rivolta cioè a considerare non solo i modelli di malattia e di cura in altresocietà, o l’influenza della cultura sul comportamento, ma le categorie della psichiatria occidentale, l’ideologia che nutre i suoi modelli e le sue pratiche. La sua opera più conosciuta è “I dannati della terra”, manifesto per la lotta anticoloniale e l’emancipazione del “Terzo Mondo”. Nell’opera Fanon analizza il ruolo della classe, “razza” e violenza nell’ambito delle lotte di liberazione nazionale, auspica l’avvento di un nuovo modello mondiale, totalmente svincolato dai modelli politico-sociali precedenti, realizzabile tramite una rivoluzione globale che innanzitutto formi una classe sociale svincolata dall’influenza e dai “benefici” degli imperialisti. Un’altra opera di grande importanza è “Pelle nera, maschere bianche” , un’analisi degli effetti della soggiogazione coloniale sulla psiche umana. In particolare descrive la sua personale esperienza di intellettuale nero immerso in un contesto bianco ed elabora, in un’opera che è a metà strada fra un saggio di analisi e un manifesto, le modalità attraverso le quali le relazioni fra colonizzatore e colonizzato vengono, per così dire, normalizzate dalla psicologia e dalla cultura. Secondo Fanon, il linguaggio assume un ruolo importante nella formazione di una coscienza e di una consapevolezza individuale